venerdì 4 novembre 2011

Comunicato AMLRP e dalla "Nonviolenza in cammino"

SOLO I CRIMINALI FESTEGGIANO LA GUERRA
NOI FESTEGGIAMO LA RESISTENZA E VIVIAMO LA GUERRA           COME LUTTO INFINITO
La cultura bellicista serve a giustificare la sottrazione di soldi e risorse ai cittadini per finanziare i massacri di milioni di bambini, donne e uomini, per il profitto di pochi sfruttatori seduti sugli scranni della politica e della finanza.
L’Italia che spende le nostre risorse per le spese militari
FINANZIA ANCHE, con milioni di euro, L’ECONOMIA DI GUERRA
ISRAELIANA.
Recentemente 107 Stati hanno scelto la via della pace riconoscendo la Palestina all’UNESCO e il governo italiano? s’è nascosto dietro le tende,
astenendosi!
                                            Vergogna!!
                              Non è questa la nostra Italia,
                                           NON LO È
quando direttamente o indirettamente viola l’art.11 della Costituzione,
                                           NON LO È
quando ignora che la violazione dei diritti in Palestina ci riguarda tutti.
                                           NON LO E’
                    quando destina 27 miliardi alle spese militari
     MENTRE TAGLIA SCUOLE, OCCUPAZIONE E PENSIONI.
Finanziare le guerre per accaparrarsi risorse è un crimine contro l’umanità, anche se nessun tribunale oserà mai dichiararlo tale.
ESSERECOMPLICI DEL COLONIALISMO SIONISTA È UN CRIMINE
ALTRETTANTO GRAVE ED È FRUTTO DELLA LOGICA BELLICISTA CHE SOSTIENE QUESTO SISTEMA ECONOMICO.
                  Noi lo rifiutiamo e vi chiediamo di rifiutarlo con noi.
                         Per non vergognarci di essere italiani.
PER UNA PALESTINA LIBERA, LAICA E DEMOCRATICA
 
Associazione Amici della Mezzaluna Rossa Palestinese
info@palestinamezzalunarossa.org
Roma 4 novembre 2011



6. OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE. MIRIAM MARINO: OGNI GUERRA ASSASSINA
[Ringraziamo Miriam Marino (per contatti: miryammarino@libero.it) per questo intervento.
"Miriam Marino scrittrice, artista e attivista per i diritti umani, e' impegnata in tre associazioni: "Ebrei contro l'occupazione" (Eco) dal 2002, "Amici della Mezzaluna Rossa Palestinese" da circa cinque anni (e' un'associazione di appoggio alla Mezzaluna Rossa palestinese e si occupa delle adozioni a distanza di bambini palestinesi orfani o feriti e della promozione e diffusione della cultura palestinese), e infine "Stelle Cadenti - Artisti per la pace" che si occupa di arte contemporanea con organizzazioni di mostre a carattere internazionale e di editoria, con una piccola casa editrice ed un forte impegno sociale. Ha militato fin dagli anni '70 nella sinistra extraparlamentare, gli ultimi libri pubblicati sono Handala, 2008, una raccolta di articoli sulla Palestina e Medio Oriente; Gabbie, 2009, una raccolta di racconti sulla Palestina, l'Irak, i migranti e altro, e Diario di viaggio in Palestina, 2010"]
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Ricorre tra pochi giorni la giornata delle forze armate e come il 4 novembre di ogni anno verra' dispiegata un'oscena scenografia con l'esibizione orgogliosa dei nostri strumenti di guerra e distruzione. Vedremo sfilare carri armati, soldati impettiti e convinti del loro ruolo di difensori del suolo patrio. Malgrado la crisi economica che investe il paese e che getta nella poverta', nell'insicurezza, se non nella disperazione, sempre piu' larghe fasce di popolazione, i nostri governanti non si preoccupano di limitare le spese militari, una voce che non sara' tagliata come quelle dei servizi sociali, degli stipendi e delle pensioni, della sanita' e della scuola. Mentre e' la popolazione a pagare i costi della crisi e non chi l'ha generata essi si guardano bene dal tagliare l'unica spesa che andrebbe veramente eliminata e che pesa piu' di ogni altra sui bilanci dello strato. A cosa serve spendere i nostri soldi per acquistare armi sempre piu' sofisticate? Non certo a difendere il paese, nessuno mi pare ci sta attaccando. Servono a fare la guerra ad altri popoli seminando morte, disperazione e distruggendo il futuro di milioni di persone. Nel 2003 l'Italia ha partecipato alla "guerra preventiva" in Iraq, contribuendo a distruggere un meraviglioso paese. Ancora oggi l'Iraq non e' un paese sicuro, gli iracheni hanno perso tutto tranne la dignità e la volonta' di vivere in una democrazia che non sia quella occidentale delle bombe e dell'assassinio. Ma prima aveva dato il suo contributo anche ai danni dell'Afghanistan aiutando gli Usa a bombardare uno dei piu' poveri paesi del mondo e acuendo i problemi della popolazione, compresi quelli delle donne che non per questo potettero togliere il burka. E cosa dire della piu' disgustosa delle guerre a cui ha partecipato il nostro paese? "Guerra preventiva", "guerra umanitaria", sono le nuove false definizioni che dovrebbero giustificare la distruzione di paesi e di vite umane. Esse sono cosi' lontane dalla realta' che suonano come scherno alle vittime. Anche in Libia la motivazione era che bisognava difendere il popolo libico dal grave pericolo del dittatore Gheddafi fino a pochi giorni prima considerato amico. Cosi' l'Italia, con il plauso entusiasta del nostro presidente Napolitano ha partecipato allegramente e largamente offrendo le basi del suolo patrio alla guerra decisa da quell'associazione a delinquere che si chiama Nato. Non solo l'Italia non ha mai fatto i conti con il suo passato coloniale che tanto era costato alla Libia, ma ha bombardato e aiutato a bombardare senza un minimo di decenza proprio quel paese. Il risultato di tutto questo e' che la Libia esce dalla guerra piu' povera di prima, ma soprattutto estremamente peggiorata, la democrazia e' una chimera, la pulizia etnica con la distruzione di intere citta' e' in corso, i cosiddetti ribelli si sono dimostrati per quello che sono: gente feroce assetata di potere. Ma chi e' stato difeso in questa guerra? Sicuramente gli interessi economici, quanto alla popolazione migliaia e migliaia di vittime hanno pagato l'intervento "umanitario" della Nato.
L'indignazione dei popoli cresce di fronte alle macroscopiche ingiustizie e la guerra e' la piu' grave la piu' tragica la piu' nefasta di tutte le ingiustizie. Le vittime di quest'orrore, che dovrebbe essere cancellato dal mondo, appartengono sempre alla popolazione civile. I generali fanno i resoconti delle battaglie e uccidono senza neanche guardare la vittima in faccia, ormai basta un clik per scatenare strumenti di morte, non c'e' pieta' per nessuno, bambini, malati, neonati, vecchi. Essi pagano per gli interessi economici, la cupidigia senza freni dell'occidente neocolonialista, il quale distrugge paesi, ma respinge chi tenta di fuggire e andare a cercare una vita normale condannandoli a morte ancora una volta nelle acque del Mediterraneo. In fondo al corposissimo rapporto Goldstone c'e' l'elenco delle vittime dell'incursione genocida di "Piombo fuso" scatenata da Israele tra il 2008 e il 2009 a Gaza. Pagine e pagine fitte di nomi, in neretto quelli di centinaia e centinaia di bambini, una lettura che da' i brividi. Ognuno di quei nomi, ogni rigo di una di quelle pagine e' una vita stroncata. Tuttora a Gaza ancora assediata il terreno e' avvelenato e cosparso di fosforo bianco, tuttora l'acqua e' avvelenata. L'immensa crudelta' della guerra non si limita solo a uccidere e sterminare milioni di persone, ma rende anche invivibile il futuro di chi sopravvive, per la distruzione di infrastrutture civili, di case e di risorse e per l'alto numero di feriti e di malattie presenti e future dovute ai veleni, alle mine, all'inquinamento dell'acqua, del suolo e dell'aria.
Il 4 novembre invece di mostrare orgoglio per la propria potenza militare l'Italia dovrebbe fare profonde riflessioni su dove porta quella che e' la peggiore barbarie della storia. Noi non festeggeremo, ma onoreremo le vittime di ogni guerra assassina.

1 commento:

arial ha detto...

grazie per il tuo intervento