lunedì 30 giugno 2014

LETTERA DELLA RETEROMANAPALESTINA AL SINDACO DI ROMA

Sindaco Marino,

comprendiamo la sua premura per i tre giovani coloni scomparsi nella zona C della Palestina occupata, che è sotto il totale controllo amministrativo e militare delle forze israeliane di occupazione. Anche noi speriamo che possano tornare presto alle loro famiglie, benchè esse indebitamente occupino terre non proprie, di cui sfruttano le risorse sottraendole alla popolazione palestinese, costretta anche per questo ad una vita misera ed infelice. Ma sono dei ragazzi che non hanno colpa di essere nati lì da genitori che hanno deciso di usurpare una terra non loro. Non si sa chi siano i responsabili della loro scomparsa. Chiunque essi siano non hanno giustificazione alcuna: i figli non possono essere chiamati a pagare le colpe dei padri.
Ecco perché comprendiamo la sua premura.
Comprendiamo pure perché non si possano esporre anche le fotografie dei 7 giovani palestinesi uccisi dalle forze di occupazione nelle operazioni di ricerca dei tre giovani israeliani scomparsi e degli otre 120 feriti, né quelle delle centinaia di palestinesi arrestati nel corso delle stesse operazioni e ristretti in detenzione amministrativa, che è un provvedimento illegale, e neppure le foto delle migliaia di palestinesi già in precedenza ristretti illegalmente nelle prigioni israeliane e delle altre migliaia di palestinesi uccisi: nemmeno la facciata dell’intero Colosseo le conterrebbe anche se non fossero in corso i lavori di restauro!
C’è qualcosa però che non comprendiamo. Perché non ha speso e non spende una sola parola di solidarietà per il Popolo Palestinese che sopravvive sotto una durissima occupazione che dura da tanti decenni? Perché non condanna l’occupazione e l’esistenza delle colonie che sia l’ONU che l’Unione Europea riconoscono illegali, e non dà un segno di forte riprovazione della “punizione collettiva” in atto da parte di Israele, vietata dal diritto internazionale? E perché neppure una parola di vicinanza con la Comunità Palestinese di Roma e del Lazio che in questi giorni, come tutti i Palestinesi della diaspora, vive ore di angoscia e di indignazione?
Tutto questo non lo comprendiamo, Sindaco Marino. E ci permettiamo di deprecarlo. Con molta forza.
La Rete Romana di solidarietà con il Popolo Palestinese, che reitera la richiesta di un incontro con lei.

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